mercoledì 31 ottobre 2007

..ma ne moriremo privi... ( ? )

Nasciamo da condivisione, ma ne moriremo privi. Appartenersi così da condividere anche il silenzio, in silenzio, utopica telepatia del sentire, oltre ogni limite, eludendo spazio e tempo, cullarsi a vicenda, in armoniche sfumature di respiro. Ineluttabile separazione…di condivisione… ma ci spero, ma ci credo…nonostante… Nasciamo da condivisione, ma ne moriremo privi.

lunedì 29 ottobre 2007

... ehm... ciack!

Vedere un film è come immergersi in un sogno, un sogno di due ore, poi il risveglio un po’ intorpidito come dopo un buon sonno, in bilico, tra finzione e realtà, pian piano recupero e torno alla vita, la mia, e un po’ di nostalgia, devo ammettere... l’avverto. Nostalgia per quel legame che nasce all’inizio e muore alla fine con i titoli di coda, e durante la proiezione, io, gli amo tutti, il protagonista, i personaggi periferici, ma essenziali, il cattivo di turno ( se c’è), e m’immedesimo, nella vicenda e divento loro… fino alla fine. La fine che poi non c’è mai... perché poi c’è il risveglio in sala, si accendono le luci… ed un brusio di commenti sparsi per ogni dove cresce…e che prosegue durante il pascolo per l’uscita.. per disperdersi poi all’esterno… e la realtà irrompe come il sole al mattino, e un po’ continuo con il mio film, cercando un ruolo ed un evolversi di quel che ho, attendendo, come nei film quel evento che muterà inevitabilmente il corso della mia abitudine con colpi di scena fino al epilogo e i mei amati titoli di coda, e sogno, e penso, a quello che è, e quello che potrebbe cambiare…, ma le storie più belle sono quelle in cui pensi che potrebbe accadere di tutto, e poi invece non succede nulla…

sabato 27 ottobre 2007

... e... Se...

Se dovessi elencare tutte le cose che sto pensando in questi giorni, non basterebbero mille righe. Se tutto quello che sto ideando, progettando, rifinendo, avesse una conclusione, potrei diventare ricco e famoso, addirittura. Se non sapessi come possono andare male le cose, scriverei questo post in corpo 72, e avrei un sorriso meno dolce di quello che ho adesso... Se avessi lo spazio mentale di pensare a qualcos' altro rispetto alle mille cose che stanno accadendo, scriverei qualcosa di diverso, qui. Se non continuassi ad amare la scrittura visceralmente come faccio, avrei fatto passare qualche altro giorno prima di aggiungere delle parole a questo blog. Se amici e conoscenti si sposassero con il ritmo con cui stanno convolando a nozze tutti in questo periodo, passerei i fine settimana in giro per matrimoni e basta. Se le giornate fossero di trenta ore, avrei comunque poco tempo per fermarmi a respirare… Se la smettessi di farmi domande, avrei modo di accorgermi che sto tirando troppo la corda…

venerdì 26 ottobre 2007

... il lato oscuro... della...

C’è sempre un’altra faccia della medaglia, quella in ombra, quella che non si mostra, quella che attende il momento migliore, come il più acuto dei predatori. La metà oscura non si accontenta, non conforme a protocolli di comportamento, è sempre più istintiva della facciata da mostrare, il mio oscuro io è più consapevole dei suoi pregi, e ora lui è fuori, lui decide, lui si mostra nella fierezza dell’egoismo, non cede il passo e prende tutto, o al contrario, nulla. È l’espressione reale di chi io sia, nella pienezza della mia crudeltà mi presento, e non m’inganno con speranze, né false promesse, non prometto né pretendo, nulla eccetto che... rispetto.

martedì 23 ottobre 2007

a... modo mio..

Sono un ottimista, non lo direi se non lo fossi, un ottimista non è chi riesce a vederlo mezzo pieno, quel dannato bicchiere, l’ottimista lo vede mezzo pieno nonostante il bicchiere è chiaramente mezzo vuoto, mi spiego, se le cose dovessero andar bene, ma proprio bene bene, no anzi benissimo, insomma, lavoro soddisfacente ottimi guadagni, una vita sentimentale sempre al top, e chiaramente la salute che retrocede giusto perché m’è venuta in mente ora e non ho voglia riordinare…i pensieri ivi giunti, dicevamo? sì la salute che chiaramente è al primo posto, e?, cosa manca? Amore, Lavoro, Benessere (incredibile mi sembra l’oroscopo di telesette )… si è tutto, insomma l’ottimista non lo è se tutto va bene, che diamine!! Sfido chiunque a non essere ottimisti quando tutto fila liscio (come la famiglia del Mulino Bianco), la difficoltà è esserlo quando tutto, o buona parte, non s’incastra esattamente con le nostre esigenze e o speranze, poi, va bè ci vorrebbe davvero una statua per chi ha anche pazienza.. e attende oltre ogni limite. L’ottimista è anche paziente, lui non si schioda dal suo essere ottimista, lui è convito... quasi certo che alla fine, il benedetto bicchiere, si riempia…(o si frantumi?? Bo!! ..). Il fatto di frantumarlo poi lo riprenderemo in un altro post magari, secondo me è il massimo dell’ ottimismo, raggiungere l'estasi di vedre un cazzo di bicchiere mezzo pieno ( e già questo… è fantastico) e poi frantumare lo stesso con una consapevolezza più alta.. del "non ha importanza", e qui si manifesta l’ottimista composito (altissimi livelli di ottimismo). Che poi il pessimista… non è altro che un uomo pigro…, Lo vedi mezzo vuoto il bicchiere?… cazzarola!!, solleva le chiappe e fai il rabbocco!!.

domenica 21 ottobre 2007

Dopo....." L' amore"

E quando la stanza è al semibuio in un silenzio teso, assoluto, impressionante... ghinnn! Un gatto, non importa non è mica un giallo! E quando in un pomeriggio caldo… pomeriggio? Mah, non importa… e quando sei lì sopra di lei, fermo, rilassato; anche lei ferma, non si sa se rilassata. Riassumiamo: io avevo avuto l'orgasmo… ghinnn! Niente a che vedere con quelli che mi organizzo da solo, eh! Ma un discreto orgasmo per essere in due. E quando sei li sopra di lei con lo sgardo intelligente dell'uomo soddisfatto… pensi: avrei voglia di fumare, non puoi, perché c'è questo senso bello dei due corpi l'uno sopra all’altro, e senti il tuo poggiare dolcemente con tutti i muscoli rilassati: 80 chili! E pensi: le peserò troppo? È qui ti rovesci sul fianco esattamente un minuto dopo, soltanto un minuto, dopo l'uomo normale e tenti anche una carezza… ghinnn! Per indagare. Già, se lei fosse stata bene, in un certo senso… Riassumiamo: io ho avuto l'orgasmo, lei… non si sa. Del resto non si sa mai! Maledizione. Un complotto. Un uomo va con una donna una volta, due volte, dieci volte e non sa mai se lei… Difficile anche da chiedere, eh! Generalmente la domanda è: sei stata bene?... Più piano, con dolcezza, eh (sottovoce): sei stata bene? E di là: sì certo... Certo cosa? Come mi fa incazzare la gente che non vuol capire. Mi spiego meglio, scusa, no, voglio dire, per l’uomo è chiaro no? Cioè, si vede, quando arriva al massimo, come dire è evidente, c'è la prova! Sì, ma lei… voglio dire, le donne, come funzionano? Maledizione, non c'è la prova! È per questo che si sta qui nudi come un cretini a domandarci com'è andata: e allora viene fuori la naturalezza, la tecnica, e il gesto stonato, e il non tener conto dell'altro e ti-tic e ti-tic e ti-tic… e i tempi diversi, e la sintonia e la pienezza, e Wilhelm Reich e ti-tic e ti-tic… e l'abbandono e il perdersi… "E io mi perdo e tu non ti perdi"… e ti-tic e ti-tic… Un lavoro di coscienza, di precisione, è la partita doppia degli orgasmi! Intanto la luce filtra appena dalla finestra, una luce bianca, silenziosa, bellissima… non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie, dài! E ti-tic e ti-tic e ti-tic… La rivincita?! No, per carità, non potrei… già, e perché prima potevo?… che mistero. Lei potrebbe ancora, potrebbe sempre… anche quella lì è bella eh?! Silenzio, silenzio di tomba, non può durare questo silenzio. Si sente un gorgoglìo: blo-blo-blo-blob, ah non è niente, una pancia, blo-blo-blo-blob, sono liquidi che si muovono, si spostano, normalissimo, non mi fanno paura le cose scientifiche, blo-blo-blo-blob. Però una pancia che brontola è sempre un po' fastidiosa, eh: non si sa mai se è la sua o la mia. Bisognerebbe amarla una pancia, voglio dire… dentro, invece di restare sempre in superficie. Bisognerebbe amare tutto di una persona, il fegato, lo stomaco, la coratella! Bisognerebbe esporle le cose, farle vedere. Guarda le stelle marine, sempre con lo stomaco di fuori. Poi mica discorsi eh! Mai viste far teorie sull'amore, le stelle marine. Bisognerebbe parlare di meno e andare in giro con tutto di fuori. Oddio, Non so se lei mi piacerebbe col fegato in mano. Mancanza di abitudine, bisognerebbe studiare un po' d’anatomia, si fa per dire, invece di fare l'amore così a cazzo! L'ho sempre detto: se vuoi sciupare l’amicizia con una persona… facci all'amore. E dopo? Ci vuole troppa comprensione per trasformare in dolcezza una cosa venuta male. Ti rimetti la camicia, lentamente, ti allacci una scarpa e questa operazione ti sembra che duri tutto il pomeriggio. Pomeriggio? Non importa… ti-tic ti-tic ti-tic ti-tic…

venerdì 19 ottobre 2007

buona notte...

Se l’aveste conosciuta, avreste potuto amarla, oppure l’altro sentimento, non quello che state pensando, non l’odio, non si può odiare un cane, benché lei fosse davvero estranea alla razza, però avreste pensato a lei come qualcosa d’invadente di insostenibile, d'irruento, questo era Alice. Un meticcio, o come siam più abituati, un bastardino, ma Lei era molto di più di questo, Alice era aerodinamica e incredibilmente perfetta nella sua simmetria, strutturalmente simile ad un dobermann, ampia cassa toracica, ed un ventre piattissimo,un fascio di muscoli sempre in tensione, amava correre, era velocissima avrebbe ottenuto rispetto anche dal migliore dei levrieri da corsa, lei correva fino a che non gli esplodessero i polmoni, per correre ancora senza più fiato, così era felice.. e mi guardava. Alice non riusciva a stare ferma un momento, era sempre all'erta, qualcuno direbbe esagitata, era incantevole anche per questo, quando si dice di qualcuno che è l'ombra di qualcun altro, lo si può dire di Alice nei miei confronti, letteralmente non viveva se non era con me, un amore così viscerale io... non lo avevo mai incontrato.. adesso dormi amore... sogni d'oro.
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P.S. Lei sogna dal 28 maggio 2003...

mercoledì 17 ottobre 2007

le conseguenze dell'amore

Progetti per il Futuro:
Fare Attenzione Alle Conseguenze Dell’Amore.
Quali conseguenze? Perchè prestarne attenzione? Il re dei disordinati arriva puntuale, l’amore, ma per chi? Per una donna? Per un amico? per una coppia di nobili decaduti? O semplicemente per la vita...Tanto da terminarla in modo rocambolesco, non avendo alternative in una gabbia ordinata come la “vita” di Titta Di Girolamo, ma nel suo caso la sola possibilità dell’ amore ne fa saltare la gabbia…

martedì 16 ottobre 2007

.... vita da strega

Un giorno, il giovane re Artù fu catturato ed imprigionato dal sovrano di un regno vicino. Mosso a compassione dalla gioia di vivere del giovane, piuttosto che ucciderlo, il sovrano gli offrì la liberta, a patto che rispondesse ad un quesito molto difficile: "Cosa vogliono veramente le donne?" Artù avrebbe avuto a disposizione un anno, trascorso il quale, nel caso in cui non avesse trovato una risposta, sarebbe stato ucciso. Un quesito simile avrebbe sicuramente lasciato perplesso anche il più saggio fra gli uomini e sembrò al giovane Artù una sfida impossibile, tuttavia,avendo come unica alternativa la morte, Artù accettò la proposta, e fece ritorno al suo regno.Ivi giunto, iniziò a interrogare chiunque: la principessa, le prostitute, i sacerdoti, i saggi, le damigelle di corte e via dicendo, ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente. Ciò che la maggior parte della gente gli suggeriva era di consultare una vecchia strega, poiché solo lei avrebbe potuto fornire la risposta, ma a caro prezzo, dato che la strega era famosa in tutto il regno per gli esorbitanti compensi che chiedeva per i suoi consulti. Il tempo passò... e giunse l'ultimo giorno dell'anno prestabilito, così che Artù non ebbe altra scelta che andare a parlare con la vecchia strega, che accettò di rispondere alla domanda, solo a patto di ottenere la mano di Gawain, il più nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda, nonché migliore amico di Artù! Il giovane Artù provò orrore a quella prospettiva...la strega aveva una gobba ad uncino, era orrenda, aveva un solo dente, puzzava di acqua di fogna e spesso faceva anche dei rumori osceni!Non aveva mai incontrato una creatura tanto ripugnante. Perciò si rifiutò di accettare di pagare quel prezzo e condannare l'amico a sobbarcarsi un fardello simile! Gawain,venuto al corrente della proposta, volle parlare ad Artù dicendogli che nessun sacrificio era troppo grande per salvare la vita del suo re e la tavola rotonda, e che quindi avrebbe accettato di sposare la strega di buon grado. Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose alla domanda: "Ciò che una donna vuole veramente è essere padrona della propria vita". Tutti concordarono sul fatto che dalla bocca della strega era uscita senz'altro una grande verità e che sicuramente la vita di Artù sarebbe stata risparmiata. Infatti il sovrano del regno vicino risparmiò la vita ad Artù, e gli garantì piena libertà. Ma che matrimonio avrebbero avuto Gawain e la strega? Artù si sentiva lacerato fra sollievo ed angoscia, mentre Gawain sicomportava come sempre, gentile e cortese. La strega al contrario esibì le peggiori maniere... mangiava con le mani,ruttava e petava, mettendo tutti a disagio.La prima notte di nozze era vicina, e Gawain si preparava a trascorrere una nottata orribile, ma alla fine prese il coraggio a due mani, ed entrò nella camera da letto e... che razza di vista lo attendeva!Dinnanzi a lui, discinta sul talamo nuziale, giaceva semplicemente la più bella donna che avesse mai visto! Gawain rimase allibito, e non appena ritrovò l'uso della parola (il che accadde dopo diversi minuti), chiese alla strega cosa le fosse accaduto. La strega rispose che era stato talmente galante con lei quando si trovava nella sua forma repellente che aveva deciso di mostrarglisi nel suo altro aspetto, e che per la metà del tempo sarebbe rimasta così, mentre per l'altra metà sarebbe tornata la vecchiaccia orribile di prima. Chiese quindi a Gawain quale dei due aspetti avrebbe voluto che ella assumesse di giorno, e quale di notte. Che scelta crudele! Gawain iniziò a pensare all'alternativa che gli si prospettava: una donna meravigliosa al suo fianco durante il giorno, quando era con i suoi amici, ed una stregaccia orripilante la notte? O forse la compagnia della stregaccia di giorno e una fanciulla incantevole di notte con cui dividere i momenti di intimità?Voi cosa avreste fatto? La scelta di Gawain è distante solo un paio di righe... ma non leggete, finché non avrete fatto la vostra scelta!
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Il nobile Gawain disse alla strega che avrebbe lasciato a lei la possibilità di decidere per se stessa. Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perchè Gawain l'aveva rispettata, e l'aveva lasciata essere padrona di se stessa!La morale di questa storia? Non importa se la tua donna è bella o brutta, se è intelligente o stupida..in fondo in fondo è sempre una strega!!!

domenica 14 ottobre 2007

da goccia a goccia

Io l' ho vissuta così: lei, dopo sei anni capisce e se ne va. Quello che l'ha portata a quella decisione io posso solo percepirlo dopo attena riflessione, ma solo ora che son passati due anni, ed il rospo è bello che digerito, ignoro i complicatissimi meccanismi che hanno portato un impetuoso (per me ignaro) risultato... quello che ricordo è che una delle corde portanti che mantenevano salda la vela della mia vita, improvvisamente si recise con un taglio netto, e a seguire una concatenata e disastrosa reazione che la fisica potrebbe spiegare con regole appropriate, così come accadrebbe ad un vascello, mentre in pieno maestrale, una delle corde portanti cedesse ammainando improvvisamente le vele, il panico e lo stupore coglierebbe anche il più esperto ed audace dei lupi di mare con un indomabile nave da placare, ferita, lacerata.. con il rischio di un naufragio. a volte la capacità di reagire è davvero sorprendente che quasi non credi nell'impresa del tuo sudore. L'abilità di ricostruire su rovine di ieri è come muovere un braccio, naturale, dopo un' attenta riabilitazione, vedo con occhi nuovi i vecchi errori e scorgo il meraviglioso in una goccia di rugiada.. che mi riscalda il cuore e guarisce ogni ferita.

sabato 13 ottobre 2007

silenzio


Silenzio.. eppur lo sento..
uguale il suo rumore...
Silenzio...
lui c'è sempre
in sottofondo...
quando tutto tace lo si avverte...
Ed è Silenzio
...
come me uguale... taccio..
..e lo sento...
Silenzio...

giovedì 11 ottobre 2007

Reminiscenze



Rimuginai più volte su versi
che io dal mio profondo
ti potessi Donare....
Interrogare il Profondo
è cosa vana
Esso parla quando vuole,
nei soli momenti di Furore..

tra miti, leggende e....poesia

In assenza d’assenzio, mi concedo un momento, un momento, quanto può durare un momento? Distillato estratto dalla pianta, che ne cede il nome, combinato con altri aromatici ingredienti per esaltarne il gusto. L’assenzio si è affermato anche con l'epiteto Fée Verte (Fata Verde) per il colore del liquore finale. Quello che si gusta oggi non è quello di una volta. Le leggende narrano della "componente magica", (forse laudano) che ne alterava gli effetti, più che l' alcol, da renderlo poi illegale, ma protagonista delle vicende dei grandi poeti, quelli maledetti, capace di portarli alla dannazione e all' estasi suprema, risvegliando in loro chiaroveggenze, aprendogli una finestra su mondi strabilianti, incatenandogli l’anima ed elevandoli nell’olimpo dei grandi immortali. Ad averne ora, anche un sorso, dello stesso fascinoso nettare, ma oggi è più simile ad un' alcolico amaro d' erbe, ed io mi limito solo a provincialismi da "Primitivo"(magari di Manduria) e a fantasticherie d’altri tempi.

mercoledì 10 ottobre 2007

notturno delle tre...

Mi succede, come oggi, di essere solidale a quella parte di persone che si definiscono insonni, certo non mi vanto di tanto accanimento anche se credo non sia una scelta, ma una situazione spiacevole se perdura. Nel mio caso quando accade, vedo il mondo che dorme, o ridimensionando, la mia città. Un dittamo di torpore e silenzio governa l'ambiente, la periferia è pressoché deserta, illuminata da lampioni al sodio, che mutano il tutto con un leggero velo d'ambra, e come oggi, un ovattato scintillio di nebbia immerge la panchina di cemento, il bidone dei rifiuti all'angolo, le transenne dei lavori in corso, e un randagio che taglia in diagonale il mare di nuvola, una lista interminabile se dovessi elencare tutto ciò che vedo, e anche quello che non raggiungerei nella vista panoramica impostata. Migliaia di particolari sfuggono nell'insieme di quartiere. Meraviglioso! paragonabile ad un dipinto post moderno di un artista emergente, dove dotti critici riuscirebbero a decifrarne l'emozioni ed il vigore, esprimendo a parole quello che a me invece commuove e lascia senza fiato. Continuo a perdermi nella notte che culla i miei pensieri, e si manifesta in tutto il suo silenzioso bagliore... per scomparire piano alle prime luci dell'alba.

martedì 9 ottobre 2007

Post it


Oggi siamo davvero oberati di impegni fasulli e quotidiani incontri che fanno in modo che ci ritroviamo a sera e non sappiamo come ci siamo arrivati. La frenesia del nuovo mondo, che ci si stressa già a 20 anni, perdendo di vista noi stessi, cosa vogliamo e chi siamo. Domande che inseguono l'uomo da una enormità di tempo, ma per ognuno di noi una risposta dovremmo averla trovata. E se così non fosse, appuntiamo un post it, per ricordarci di farlo...

giovedì 4 ottobre 2007

doppini a mezzanotte


Per call center s'intende l'insieme dei dispositivi e delle risorse umane atti a gestire, in modo ottimizzato, le chiamate telefoniche da e verso un'azienda. L'attività di un call center può essere svolta da operatori specializzati e/o risponditori automatici interattivi IVR. Gli operatori e i risponditori automatici possono offrire informazioni, attivare servizi, fornire assistenza tecnica. Una chiamata in ingresso può essere accodata in attesa (spesso con musica) di una risorsa telefonica (un operatore o un IVR). Tali dispositivi permettono sia di collezionare informazioni di performance sul livello di servizio offerto, sia di far lavorare gli operatori con l'ausilio di un computer per ottenere informazioni ausiliare sul chiamante, è possibile ottenere sia il numero del chiamante che il numero digitato sulla tastiera telefonica. esiste un sistema informativo direzionale in grado di calcolare dati aggregati quali le chiamate evase, i tempi medi di attesa e di servizio (applicando la teoria delle code), le pause degli operatori, le chiamate perse e quelle dissuase. Il ruolo tipico dell'Information Tecnology è appunto quello di automazione del lavoro, controllo gerarchico ed automazione dei flussi informativi. Tali sistemi pongono problemi di privacy dei lavoratori perché talvolta prevedono opzioni di ascolto muto (intercettazione) delle chiamate fra cliente e dipendente e la loro registrazione in formato digitale.
Nella fattispecie il call center è l’incubo di clienti ed operatori, i primi ignari si perdono nei labirinti dei su detti IVR alla ricerca perduta del operatore in grado di adempiere la richiesta, ma il più delle volte verranno rimbalzati ancora nel risponditore automatico per errato instradamento della chiamata, alcuni impavidi o disperati giungono stremati alla meta, ma alla fine le risoluzioni e/o le informazioni ricevute non soddisfano quasi mai la richiesta. I secondi invece, quelli dell’altra parte del doppino, i depositari della conoscenza, altro non sono, che risorse formate, dalle aziende con contratti precari, o al limite del ridicolo. La qualità del lavoro, invece, soggetta a stress, da 100 chiamate in coda ed i famosissimi (per i tecnici del settore) tempi di conversazione, sempre più brevi, non menzionando, l’eventuale possibilità del controllo a distanza, a volte causa anche di richiami ufficiali discutibili. I call center, rappresentano un muro di gomma invisibile che le aziende hanno creato ed evoluto con gli anni per evitare scontri diretti con i consumatori a discapito di questi ultimi e dello stesso muro di gomma umano che intermedia esigenze a strategie.

martedì 2 ottobre 2007

magia e cuore..

“Certe volte pensi che uno sia "orso" perché così appare. Poi, un giorno per caso, scopri in internet che uno che si chiama come te va , di notte nella foresta, il 15 luglio, a sentire l'armonia della natura. E allora ti spieghi i suoi silenzi, la sua aria pensierosa. E ti spieghi anche perché ti è sempre stato simpatico quell'orso dal sorriso tenerissimo. Sei veramente una "grande anima sensibile".Non avere paura della solitudine e della stronzaggine di tanti umani. TI VOGLIO BENE, Zio Nico”


Questo quando le casualità combinano insieme magia e cuore..

Sono oramai 13 anni che ogni anno il 15 luglio , insieme a quello che è il mio “migliore amico” trascorro un intera notte in una foresta, e da appena due anni, abbiamo deciso di condividerne in rete alcuni momenti mediante video. Le prime righe che leggete sono esattamente copiate ed incollate, dalla mail che mi ha inviato Zio Nico, che casualmente si è imbattuto nel nostro video, dovevo riportarle qui per spiegare meglio la magia del 15 luglio di cui ora anche lui ne è protagonista. Le motivazioni che ci spinsero 13 anni fa, oggi non hanno più lo stesso valore, quello che invece lo ha, è la promessa, la promessa che ci facemmo, che ogni anno in qualunque circostanza il 15 luglio noi saremmo stati lì sotto le stelle. Una promessa che rinnova quel sentimento che mi permette di chiamare amico Michele, promessa, che esplode nella magia di quella notte, ricoperta di stelle in misura inimmaginabile che l'occhio del uomo davvero si perde. In silenzio condividiamo singole emozioni che esplodono nel cuore e nella mente, e la foresta è il ventre della terra che ci riporta a se. Lontani come scrive “Lo Zio” dalla stronzaggine di tanti umani, noi consci della nostra differenza respiriamo cantiamo e ridiamo...