martedì 27 dicembre 2011

Il banchetto dell'Amore

Posato sopra il tavolo della cucina,
c’è il cuore mio che aspetta di essere servito,
c’è tutto dal buon vino all’insalata,
ed io che nel frattempo faccio da intrattenitore…
qui al banchetto dell’amore.

A turno i commensali si aprono il petto,
e servono il cuore crudo come il pesce dei Cinesi,
tendono le mani giunte e aspettano che…
un Angelo custode che si veda…
si porti via il dolore…
qui al banchetto dell’amore.

Rito di chi crede in Santi e Spade,
e fuori è pioggia e come è pioggia è neve,
il freddo ha tramortito i corpi di chi…
ha voluto banchettare,
è andato via il dolore,
qui al banchetto dell’amore

mercoledì 17 novembre 2010

...

E proprio quando ho più bisogno di te,
mi accorgo che non ne hai di me..
Non ti ho cercata, non ti ho voluto,
chi e cosa sia io per te
è un brutto risveglio
essere e non essere quel tutto
di cui vorrei fortemente
esserne il protagonista.
Rifiuto ogni comparsa
E il silenzio ha più sapore
Di ogni tua ambigua parola..
Io non ti amo…
Io
Non
Ti
Amo…
M’inganno e mi condanno in silenzio..
Io non mi amo.

martedì 12 ottobre 2010

mercoledì 23 settembre 2009

voglio annusare la Coccoina...

..Voglio spalmarmi il Vinavil e poi togliermelo come se fosse una pellicina. Voglio usare i pennarelli per poi avere tutte le dita piene di piccole striscette colorate. Voglio rubare la merenda ai grandi. Voglio credere che il mio soldatino si sposti all'ultimo momento e schivi il proiettile. Voglio credere che l'astronauta è un lavoro che si può fare solo di notte, perché di giorno non ci sono le stelle per atterrare. Voglio credere che un mio amico è un mio amico per sempre, e non ti tradisce mai. Ma soprattutto voglio credere che Babbo Natale il carbone te lo porta solo se sei stato cattivo.

domenica 21 giugno 2009

martedì 26 maggio 2009

dietro te

Sono cent'anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi sono fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
il suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre
....
eravamo sullotro te stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent'anni
di cent'anni la strada
e da cent'anni nella penombra
corro die.

giovedì 25 dicembre 2008

Omaggio a un "Pulcinella"

Non so cosa teneva "dint'a capa",
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del
Papa, morto un Troisi non
se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di "jamm, o' saccio, ‘naggia, oilloc, azz!"
era come parlare col Vesuvio,
era come ascoltare del buon Jazz.
"Non si capisce", urlavano sicuri,
"questo Troisi se ne resti al Sud!"
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Holliwood!
Con lui ho capito tutta la bellezzadi Napoli,
la gente, il suo destino,
e non m'ha mai parlato della pizza,
e non m'ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbodi quello dell'amato San Gennaro.

R.Benigni

sabato 22 novembre 2008

L’Osservatore...

... Dal suo angolo fa ciò che è nella sua natura. Guarda con occhi velati ciò che lo circonda e ritrova nel suo vagare, orrori comuni, sentimenti carichi di contrasto. L'osservatore guarda e pensa,assorbe e trae conclusioni tenendole per sè. Guarda attorno a sè e cela lo sconcerto per ciò che osserva. Manifestazioni di caos che vorrebbe saper padroneggiare. L'osservatore è dotato del nome della temperanza, nell'abitudine allo sconcerto talvolta trova tregua. Nel groviglio dei propri pensieri, con immensa pazienza riesce a ritrovare un filo logico con cui sgarbugliare il nodo e trovare una verità dove tutti i tasselli si incastrino in un mosaico perfetto. Un mosaico la cui vista provoca una lucida rassegnazione. L'osservatore, nell'edonismo dato dalla bellezza illuminata e dall' emozionalità del buio trova la perfezione. Nello stesso squilibrio risiede un naturale equilibrio. Il naturale equilibrio delle cose. La ripartizione biunivoca che risiede nel nostro stesso corpo. Due braccia e due mani con cui poter ghermire, toccare, palpare. Due gambe e due piedi con cui potersi muovere, calpestare. Due narici con cui poter respirare, due labbra da dischiudere per poter svelare, assaggiare con avidità il sapore. Due orecchie che si riempiono di parole, che captano rumori e suoni, melodie in cui perdersi. E due occhi. Due occhi con cui osservare. Con cui risucchiare ciò che ci circonda. Ma un'anima. Una soltanto. Con cui elaborare le immagini e renderle proprie.

Desolante carenza di osservartori. E' questo ciò che l'osservatore, inesorabilmente osserva

lunedì 17 novembre 2008

MATRIX...?

Intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo. Non sai bene di che si tratta, ma l'avverti.È un chiodo fisso nel cervello, da diventarci matto. La risposta è intorno a noi, è il mondo che ci è stato messo dinanzi agli occhi, per nasconderci la verità. Che siamo schiavi di una prigione senza sbarre, una prigione per le nostre menti.

venerdì 14 novembre 2008

Le parole sono importanti

E’ innegabile il fatto che Obama sia di colore, forse la sua pelle e’ piu’ scura di quella di Colin Powell, decisamente e’ piu’ chiara di quella della Rice, ma questa definizione, questa sorta di perifrasi per riferirsi ad Obama mi sembra fuori luogo.
Potevate scrivere: “del senatore dell’Illinois”, “del candidato democratico”, “del leader democratico”, “di Barack Obama”, ecc ecc. Con tutti questi sinonimi, con tutte queste alternative, c’era davvero bisogno di ricorrere al colore della pelle????… e quando mai Mc Cain e’ stato indicato come il senatore bianco?

Perché ci sono parole che sembrano dire altro dal loro suono?


mercoledì 22 ottobre 2008

Ritornerà consueta..

Che sia Sogno o Realtà, bu, non saprei. Da tempi immemorabili, la domanda mi si affaccia al cervello, e procede cosi: “ma sei innamorato?” e si anche da prima e durante Lei , si quella lei di cui già parlai una volta. Alle volte è il preludio(la domanda) a un lunghissimo monologo di pensiero articolandosi in direzioni più distanti, altre ancora invece, il suo contrario, resto veramente in silenzio, ma dico veramente nessun pensiero nessun suono,nessuna risposta, come se preso alla sprovvista dalla domanda inaspettata, talmente grande, talmente impetuosa da paralizzarmi; in balck-out momentaneo poi riprendo la vita senza traccia della Domanda. Alle volte ci penso no.. e vorrei…ma, cambio idea..a cosa penso? Se sono o non sono inamore?? Ma si può dire in-amorato, dentro l’amore? O potenzialmente pronto come un facocero in primavera? Avrei potuto anche dire Colibrì, ma il Facocero ruba sorrisi..lo so. Fondamentalmente forse non comprendo la Domanda.. ok..basta per oggi..Domani ritornerà consueta.

venerdì 3 ottobre 2008

parole non dette

Che stupidi che siamo...quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati...certe volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno,
immobili galleggiamo insilenzio.

venerdì 26 settembre 2008

Tutto il resto fa volume..

La vita che sia ricompensa di se stessa, il desiderio e la consapevolezza di non attendere nulla di più di ogni giorno concesso, con il peso e la leggerezza che può portare. I giorni migliori di un uomo si contano sul palmo di una mano, tutto il resto fa volume.. nelle tonalità fra bianco e il nero io vedo infinite sfumature di grigio.

mercoledì 24 settembre 2008

..per poter ricostruire

Ci sono pezzi mancanti, sento un richiamo che ogni giorno prende vigore, la voglia di sradicarmi da quello che è il mio terreno cercandone un altro più fertile, non ho nulla che mi trattiene non ho nulla d’importante qui, tranne la paura di cambiare abitudini. Vivo ora una staticità quasi oppressiva che cadenzialmente si ripresenta ogni giorno con identiche abitudini, lavoro, famiglia... ma io non mi vedo e non mi sento protagonista non c’e niente e nessuno che abbia una qualsiasi attrattiva. I giorni mi attraversano senza lasciarmi un segno sorrido e rispondo ai vari “come va’?” per inerzia. Bisogna demolire per poter ricostruire, mi ricordo questa frase ogni volta che mi guardo allo specchio, ma rifletto solo il nulla piacevole nulla in contraddizione con me stesso, avrei quasi voglia di stare male per avere almeno la percezione di essere vivo.

martedì 23 settembre 2008

eco... sussurra

il Ricordo è un ritmo armonico di note lontane,
eco nella mia memoria sussurra odori e voci che più non sentirò,
immagini sbiadite si tingono di purpuree sfumature di presente
e perdersi nuovamente ai primi raggi di sole.

venerdì 5 settembre 2008

Credo...

... nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stro**ate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un ca**o della vita degli altri.