sabato 22 novembre 2008

L’Osservatore...

... Dal suo angolo fa ciò che è nella sua natura. Guarda con occhi velati ciò che lo circonda e ritrova nel suo vagare, orrori comuni, sentimenti carichi di contrasto. L'osservatore guarda e pensa,assorbe e trae conclusioni tenendole per sè. Guarda attorno a sè e cela lo sconcerto per ciò che osserva. Manifestazioni di caos che vorrebbe saper padroneggiare. L'osservatore è dotato del nome della temperanza, nell'abitudine allo sconcerto talvolta trova tregua. Nel groviglio dei propri pensieri, con immensa pazienza riesce a ritrovare un filo logico con cui sgarbugliare il nodo e trovare una verità dove tutti i tasselli si incastrino in un mosaico perfetto. Un mosaico la cui vista provoca una lucida rassegnazione. L'osservatore, nell'edonismo dato dalla bellezza illuminata e dall' emozionalità del buio trova la perfezione. Nello stesso squilibrio risiede un naturale equilibrio. Il naturale equilibrio delle cose. La ripartizione biunivoca che risiede nel nostro stesso corpo. Due braccia e due mani con cui poter ghermire, toccare, palpare. Due gambe e due piedi con cui potersi muovere, calpestare. Due narici con cui poter respirare, due labbra da dischiudere per poter svelare, assaggiare con avidità il sapore. Due orecchie che si riempiono di parole, che captano rumori e suoni, melodie in cui perdersi. E due occhi. Due occhi con cui osservare. Con cui risucchiare ciò che ci circonda. Ma un'anima. Una soltanto. Con cui elaborare le immagini e renderle proprie.

Desolante carenza di osservartori. E' questo ciò che l'osservatore, inesorabilmente osserva

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...eccomi qua!sono passata a farti un affettuoso saluto. I tuoi post sono veritieri, cmplimenti. Un bscio.

Celeste R. ha detto...

...Volevo farti i miei più sinceri auguri per uno splendido Natale...un caldo abbraccio...

amelcra ha detto...

sei sempre una gradevole sorpresa.
quello che scrivi pregno di intelligenza e sensibilità continua ti prego, non fermarti.
amelcra