mercoledì 26 dicembre 2007

tra Leggenda e Realtà..

Si pensa, che di draghi non ce n'è più neanche uno. E neppure di prodi cavalieri. E neppure l'ombra di una principessa che vaghi per foreste misteriose, incantando col suo sorriso cerbiatti e farfalle. Pensiamo, talvolta, che la nostra sia un'età senza più frontiere, senza più avventure. Il destino è al di là dell'orizzonte; quelle ombre che passavano al galoppo, rilucenti, si sono ormai dileguate. Che bello, sbagliarsi! Principesse e cavalieri, incantesimi e draghi, avventura e mistero... non solo sono qui pure adesso, ma sono tutto quel che c'è e c'è sempre stato! Nel nostro secolo, hanno mutato d'abiti, s'intende. I draghi indossano uniformi, oggi, vanno in giro in assetto di guerra, in tenuta da pronto intervento. I demoni della società, stridendo, piombano su di noi se solleviamo gli occhi da terra, se ci azzardiamo a svoltare a destra laddove ci hanno ordinato di girare a sinistra. Talmente astute si sono fatte le false apparenze che principesse e cavalieri possono celarsi gli uni alle altre, possono celarsi persino a sé medesimi. E tuttavia maestri di realtà vengono ancora a noi, in sogno, a dirci che non abbiamo giammai perduto lo scudo che occorre contro i draghi, che sta in noi cambiare il mondo come ci pare e piace. L'intuito non mentisce allorché ci bisbiglia: Non sei polvere, tu sei magia!

lunedì 24 dicembre 2007

tingere..

Io Artista Pittore
Passo le ore a disegnare il dolore
Tu invece incuriosita
Fai della vita
Un’allegra gita..
Da Te dottore
Sto imparando
A tingere
I miei giorni D’amore…

venerdì 21 dicembre 2007

a caccia...

Ch’io sia predatore capace o meno,
non ha valenza,
ma l’innesco della caccia,
mi risveglia l’appetito,
è il gusto più per l’inatteso
che per la preda stessa,
più per l’astuzia e la manovra
che per la ricompensa,
quanto più è attesa, la preda,
tanto più è facile l’errore,
l’ansia e la paura di fallimento mi precipita,
sfracellando il risultato.
Ma se invece.. l’ignara, che sì m’andrebbe,
ma d’aperitivo,
e mai sazierebbe il mio appetito,
si facesse vittima volontaria,
tanto da passarmi di sotto al naso,
Allora un’altra voglia
s’affaccerebbe al mio istinto;
soave vellutato sapore della caccia,
Essa stessa come carne succulenta.

mercoledì 12 dicembre 2007

..guarda e passa.

Raccogliendo il giorno nella notte, naufrago nell’ignavia, e il terzo canto del poeta ben poco ha illuminato le folle, troppo semplice, non schierarsi, troppo semplice non esporsi… troppo semplice e basta.. Nulla sdegna l’animo loro nulla consuma né meraviglia.. oggi ingrassano… e non osano oggi parlano e non pensano… scuotono le spalle e s’alleggeriscono… oggi più presenti di ieri affollano le code… per la spesa, e si lasciano condurre.. senza domande.
« Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
-
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
-
non ragioniam di lor, ma guarda e passa". »

giovedì 6 dicembre 2007

.. a volte...

Che cos’è il Dolore? Se dovessimo parlare di una sensazione fisica, allora tutto si ridurrebbe a poche righe, ma altri intenti mi spingono a parlare di quel altro, emotivo,irrazionale, che spezza qual cosa dentro,qual cosa d’indefinibile, ma altrettanto reale che toglie ogni pensiero.. e dura tutto il tempo che ci vuole, e anche dopo tanto, ogni tanto fa in modo di farsi ricordare.. a noi solo il compito di rispondere al suo richiamo, lottando, urlando, assecondandolo, non c’è altra via, non è possibile respingerlo, ma solo preparare il cuore ad ogni sua ferita.. IL Dolore non spazza via la sostanza, spazza via le cose in più, le cose superflue, l’importante è che noi siamo intelligenti e lo capiamo.

domenica 2 dicembre 2007

......a.......

Sono le tre e dodci del mattino, sono sveglio…ho rullato una sigaretta, ascolto musica , e pensavo, che è davvero difficile capirsi, anche parlando la stessa lingua, anzi credo che paradossalmente sia ancora più complesso, trasformare in immagine il proprio sentire è cosa vana , vorrei non dovere più parlare con nessuno, e vivere nel silenzio, rispondendo solo, con sorrisi e boccacce, per descrivere ciò che sento coreogafando il tutto con qualche gesto.. si chiama comunicazione non verbale. OH!le mie parole tanto amate e pesate, quanto inutili e prive di ogni logica a distanza di.. tempo.. bisognerebbe indire..la giornata mondiale del silenzio… per svuotarsi un po’, per sorridere di più..con un sottofondo di blues..lasciando le note libere in voli acrobatici..come le frecce tricolore, e la folla che ammira in silenzio… Vivo di parole. Le monto, le smonto, ci gioco. Le lambicco. Le uso come i bambini usano i Lego: un mattoncino, poi due, poi su, su, fino a costruire le architetture più complicate. È facile trovarle, per me, le parole: le penso, e sono lì pronte, formate in una frase. Mi escono facili come il respiro: una alito e sono sulla pagina. Dono naturale, di cui non ho mai avuto merito e non mi faccio vanto. C’è chi sa disegnare, chi cantare. Io scrivo. Dalla prima volta che ho preso la penna in mano, ho saputo che quello strumento era per me il mondo. Che le parole erano roba mia. Ne intuivo a naso il significato, e l’uso acconcio. Come i musicisti ad orecchio distinguono le note. Uguale.Ti rispettano quando sai usare le parole. Ti invidiano. E un po’ hanno paura di te. Parli, ti ascoltano. Scrivi, ti leggono. Fra te e loro la parola crea una distanza, perché tu la padroneggi e loro la subiscono. Ti odiano e ti amano, perché ogni suddito odia ed ama il suo tiranno.Amo le parole. Sono il mio rifugio, la mia compagnia. Le amiche che non mi tradiscono mai.