venerdì 26 settembre 2008

Tutto il resto fa volume..

La vita che sia ricompensa di se stessa, il desiderio e la consapevolezza di non attendere nulla di più di ogni giorno concesso, con il peso e la leggerezza che può portare. I giorni migliori di un uomo si contano sul palmo di una mano, tutto il resto fa volume.. nelle tonalità fra bianco e il nero io vedo infinite sfumature di grigio.

mercoledì 24 settembre 2008

..per poter ricostruire

Ci sono pezzi mancanti, sento un richiamo che ogni giorno prende vigore, la voglia di sradicarmi da quello che è il mio terreno cercandone un altro più fertile, non ho nulla che mi trattiene non ho nulla d’importante qui, tranne la paura di cambiare abitudini. Vivo ora una staticità quasi oppressiva che cadenzialmente si ripresenta ogni giorno con identiche abitudini, lavoro, famiglia... ma io non mi vedo e non mi sento protagonista non c’e niente e nessuno che abbia una qualsiasi attrattiva. I giorni mi attraversano senza lasciarmi un segno sorrido e rispondo ai vari “come va’?” per inerzia. Bisogna demolire per poter ricostruire, mi ricordo questa frase ogni volta che mi guardo allo specchio, ma rifletto solo il nulla piacevole nulla in contraddizione con me stesso, avrei quasi voglia di stare male per avere almeno la percezione di essere vivo.

martedì 23 settembre 2008

eco... sussurra

il Ricordo è un ritmo armonico di note lontane,
eco nella mia memoria sussurra odori e voci che più non sentirò,
immagini sbiadite si tingono di purpuree sfumature di presente
e perdersi nuovamente ai primi raggi di sole.

venerdì 5 settembre 2008

Credo...

... nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stro**ate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un ca**o della vita degli altri.

martedì 2 settembre 2008

Instabilità

Infilato in sociali meccanismi, il cervello s’insinua in pensieri e scorciatoie per evitare o alleggerire instabilità e precarietà del nostro tempo, (nostro per modo di dire ovviamente potrebbe essere vero il contrario), leggo nei vostri occhi sfiducia e individualismo, leggo precarietà affettiva e la sua assenza, che porta l’uomo e la donna a distanze diametralmente opposte e singolari, e altrettanto paradossalmente una frenesia, insostenibile per me, a cercare legami improbabili e vacillanti. Con leggerezza ci si trova e con la medesima ci si allontana lasciando irrimediabilmente cadaveri solitari di cuori infranti. La teoria della metà mancante una gran minchiata(mio modestissimo parere) si cerca stabilità in precarietà altrui, che per leggi fisiche sfracelleremo al primo alito di vento. Come uno specialista di Slalom gigante Vi evito attento a non cadere procedo da solo fino al traguardo.